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10 caratteristiche per avere successo con la tua startup

Come valutare se la propria startup avrà successo nel mercato? E’ una domanda che ogni startupper si pone e a cui non è facile rispondere, almeno fino ad oggi. I big data sono venuti in nostro aiuto: grazie a loro utilizzo è possibile analizzare in modo massivo una mole di dati da cui trarre informazioni utili a supportare il processo decisionale.

Un venture capital può prevedere il successo di una startup? Recentemente una ricerca condotta da First Round Capital, venture della Silicon Valley specializzato nella fornitura di finanziamenti per la fase di avvio alle imprese tecnologiche, ha analizzato i dati di più di 300 startup e dei circa 600 founder in cui ha investito. Secondo lo studio ripreso da Harvard Business Review, età, genere, educazione ed esperienze lavorative pregresse sono alcuni fattori che farebbero la differenza, garantendo performance migliori.

Quando parliamo di performance, facciamo riferimento al ROCE di First Round (return on capital employed) ovvero un indice economico che misura l’efficienza e la redditività degli investimenti dei capitali di un’azienda, ma questo non significa che la startup non abbia già avuto successo all’interno del proprio mercato di riferimento.

Creare una startup non è un gioco, è un vero e proprio stile di vita. Dall’idea alla costituzione del team, dal prototipo al beta-testing, dai meeting alle grandi fiere queste sono le fasi ogni startupper passerà o ha già passato. Tempo e denaro sono i primi parametri da attenzionare e dosare bene per creare valore e far nascere e veder crescere giorno dopo giorno l’idea imprenditoriale. La strada è in salita ma facendo tesoro di questi dieci consigli, sarà più facile raggiungere il successo.

1) Il tech non è solo roba da uomini. First Round conferma che le startup fondate da donne ottengono risultati migliori di quelle con solo uomini al comando di ben il 63% in più.  Insomma, le donne ci sanno fare con la tecnologia e andrebbero ascoltate (e finanziate) di più.

2) Il successo di un’impresa spesso viene associato al concetto dell’età: più sei grande, più hai esperienza e infatti l’età media di un imprenditore si attesta intorno ai 40 anni. Dalla ricerca di First Round emerge che i membri dei team che hanno una media di 25 anni, ottengono risultati migliori di circa il 30% rispetto alla media degli investimenti.

3) Nella Silicon Valley, quello sul rapporto tra studi e successo è un dibattito caldo. Eppure secondo First Round, gli studi contano. I team con almeno un membro che ha studiato nei top college americani, ottengono risultati decisamente migliori, il 220% in più rispetto agli altri.

4) Gli investitori considerano l’esperienza nelle grandi aziende come una prima selezione, poiché, non è facile essere assunti dai big del tech. Secondo First Round il team dei founders che ha avuto delle precedenti esperienze all’interno di grandi tech company, ha garantito delle performance superiori del 160% rispetto ad altri founders senza esperienza.

5) Dopo la prima startup, le altre sono sempre un successo? Non sempre. I risultati raramente si raggiungono in poco tempo. L’errore che spesso viene commesso è la ricerca del risultato in fretta. Dalla ricerca emerge che gli imprenditori seriali non hanno offerto performance significativamente superiori a quelli alla prima esperienza, con una valutazione in ingresso superiore del 50%.

6) Le capacità di un CEO sono insite nelle capacità di guida di un’azienda; ma spesso la sua figura non racchiude tutte quelle qualità che servono per contribuire al successo della startup. Ecco perchè è emerso che più fondatori fanno la differenza.  Le startup che hanno più di un fondatore, hanno avuto performance migliori rispetto   a quelle con unico founder nella misura del 63%.

7) In un team ogni persona conta davvero tanto. La collaborazione è alla base per costruire un grande team; è importante avere delle competenze adatte a far sì che la squadra di lavoro sia il più possibile complementare. Tra i dati della ricerca si evince che le aziende che operano nel B2B, che hanno a bordo un founders con delle competenze tecniche, hanno evidenziato performance superiori del 230%.

8) Non esistono solo la Baia di San Francisco o New York. Lo studio dimostra che anche gli startupper che hanno fondato le proprie startup al di fuori dei luoghi principali dell’ecosistema delle startup, hanno garantito performance in linea a quelle localizzate nella Silicon Valley.

9) Gli investitori hanno cambiato la modalità con cui riconoscono nuovi affari potenziali. Non usano esclusivamente il loro network, ma eventi e competition per startup e in alcuni casi anche social come Twitter e LinkedIn. Dall’analisi di First Round emerge che le aziende scoperte tramite Twitter, Demo Day o pitch session, hanno avuto delle performance del 58.4% rispetto a quelle referenziate.

10) Altro dato interessante che emerge dalla ricerca è quello legato alla carriera lavorativa. I venture capital in un team premiano maggiormente una buona carriera lavorativa dei componenti della startup, piuttosto che gli studi condotti in università prestigiose.

Le fonti della ricerca sono riconducibili ad un ambiente tipicamente americano, ma visto il contesto, possiamo perfettamente adattarle a quello italiano. Se volessimo fare una sintesi di tutto quello emerso dalla ricerca, potremmo affermare che le startup di successo possiedono un team che fa leva sulla diversità di genere e mette insieme competenze sinergiche e che dal punto di vista accademico e professionale, il track record dei fondatori è un valido biglietto da visita. E’ importante sottolineare l’importanza del team e quanto sia difficile trovare delle competenze certificate e diversificate che possano far crescere la startup in ogni sua fase.

La ricerca di queste competenze spesso non è facile e richiede un grosso investimento in termini di tempo e risorse. Tuttavia all’interno del nostro ecosistema sono nate realtà come SkillforEquity, che agevolano il matching tra le esigenze delle startup e le competenze di professionisti e mentor facendo leva anche sul work for equity.

Skillforequity: Your trusted advisor for the next growth

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