Startup
Brain control pazienti

Brain Control, la startup che permette di comunicare con la forza del pensiero

Il dispositivo è stato studiato per utenti con problemi di comunicazione in condizioni di totale immobilità. Permette ai pazienti di controllare le tecnologie di assistenza mediante la mente. 

Mettere le moderne tecnologie informatiche a disposizione di pazienti e professionisti della salute, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con forti disabilità fisiche.

Da questo obiettivo parte l’idea di Pasquale Fedele, fondatore e amministratore delegato di Liquidweb che 7 anni fa maturò il progetto Brain Control; si tratta di un dispositivo che oggi riempie un vuoto tecnologico per la maggior parte dei pazienti locked-in (totalmente immobili), che attualmente stanno utilizzando o non possono utilizzare altre tecnologie di assistenza sul mercato.

L’idea è nata dall’osservazione di un problema che riguarda circa 4.000.000 di persone al mondo – spiega Fedele –. Pazienti affetti da particolari patologie, costretti all’immobilismo o inchiodati sul letto, che non hanno alcun modo di comunicare e di interagire con chi li circonda”.

Si tratta di un’interfaccia neurale sotto forma di un apparecchio non invasivo: un caschetto da indossare senza particolari accorgimenti, collegato in wireless con un tablet che elabora i segnali e invia ordini agli strumenti più diversi, dall’interruttore della luce al sintetizzatore vocale, per arrivare in futuro al robot umanoide domestico.

Brain Control è cioè una piattaforma per interazione uomo-macchina, basata su bio-feedback di vario tipo. Ad ogni azione corrisponde una diversa configurazione. Misurando l’attività elettrica del cervello si può dunque interpretare la volontà della persona.

Permette di comunicare tramite un clic sentimenti e bisogni: muovere la propria sedia a rotelle; interagire con amici e parenti mediante social network, email, sms; accendere o spegnere le luci; perfino aprire o chiudere porte e finestre. Piccoli gesti quotidiani per gran parte delle persone, ma una vera e propria rivoluzione per chi è affetto da malattie neuro-muscolari di tipo degenerativo o ha subito danni di origine ischemica o traumatica; tutto semplicemente avviene cliccando su un dispositivo elettronico con la sola forza del pensiero.

Lo sviluppo – anticipa Fedele – sarà riuscire a interpretare nel modo più preciso possibile i segnali dell’utente. Stiamo lavorando sempre a fianco del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Siena su nuovi studi e progressi del sistema”.

Il sistema restituirà a questi pazienti nel modo più naturale possibile l’opportunità di interagire, di comunicare o svolgere normali attività quotidiane. Oggi Brain Control è un medical device che ha ricevuto diversi riconoscimenti in Italia, Europa, Asia e Stati Uniti. Parecchie Asl e Fondazioni lo hanno acquistato per i propri pazienti e nel 2018 hanno ottenuto un investimento di 2.5M di euro di un fondo di venture capital.

Ciò che ogni giorno spinge l’ideatore a migliorare il suo progetto, nonostante le difficoltà riscontrate, sono proprio quei pazienti che possono vedersi la vita cambiata, da un momento all’altro, grazie a questa tecnologia. La stessa che prima di uno schermo, passa dal cuore e dalla mente delle persone.

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