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Ed il prodotto? Benvenuta alla nuova Services Economy

È partito tutto da un interessante ricerca di HFS sulla crescita della Service Economy, che ne delinea caratteristiche ed aspetti principali presentando la transizione verso un modello di dematerializzazione in cui non si è più indirizzati verso il possesso di un bene ma verso il suo utilizzo.

Siamo di fronte ad uno stravolgimento dei business model aziendali in cui ci si concentra sulla realizzazione di un servizio, che sia B2B o B2C, rispetto alla produzione di un prodotto. Il valore viene veicolato attraverso il servizio, on-demand, scalabile ed interoperabile con enormi impatti a livello di business. La semplificazione è il punto centrale di tutto, viene ridotta al minimo la complessità, con processi complessi ed interventi manuali a favore dell’ottimizzazione ed operatività adattativa ed intelligente.

Il mondo delle startup in tutto questo rappresenta il precursore e la cartina di tornasole di tale cambiamento poiché, grazie proprio alle sue peculiarità, riesce ad intercettare con maggiore agilità e prontezza i nuovi fenomeni e le nuove necessità del mondo business. Il cambiamento si sta sviluppando su 6 aree principali in cui si sono concentrati gli interventi a maggior impatto innovativo abbracciando i principali mercati (es. Logistica, Servizi Finanziari, Istituzioni, Salute).

1) Mercato globale

L’accesso ad internet rappresenta oramai una commodity sia a livello geografico che sociale, ne deriva un mercato in continua ed inarrestabile espansione. La competitività dei servizi è strettamente legata alla possibilità di andare oltre limitazioni locali attraverso meccanismi scalabili (es. servizi cloud di Amazon ed Alibaba) che permettono di rivolgersi proprio a quel mercato in continua espansione (es. facile estendibilità in nuovi paesi emergenti o in nuovi target di utilizzo).

2) Monete digitali

Argomento sempre più popolare (basti pensare alla rilevanza mediatica che ha avuto nel picco della crisi greca) è il Bitcoin, una delle principali criptovalute, che può rivoluzionare il mercato dei pagamenti nei prossimi decenni grazie soprattutto alla tecnologia della blockchain e sidechain che permettono modelli di pagamento più veloci, ridotti costi d’operazione ed anonimato.

3) Hardware innovativo

Nuove forme di hardware permettono nuovi tipi di interazione / comunicazione con l’uomo attraverso specifici sensori (es. e-Health), nuove modalità di utilizzo (es. Home automation) ed anche meccanismi per permettere la riparazione automatica di materiali ed hardware (rif. Self-healing hardware).

4 IoT

I dispositivi risultano sempre più potenti e capaci di comunicare ed interagire tra loro in modo tale da creare un nuovo eco-sistema capace di rispondere alle più disparate necessità, non solo in ambito B2C ma soprattutto in ambito B2B, con la nuova robotica all’interno delle realtà industriali, fino all’agricoltura, esplorazioni e gli altri settori.

5) Sicurezza

Da questo nuovo mondo emergono anche nuove vulnerabilità e nuovi modelli industriali che hanno la necessità di essere protetti (es. IoT Security). L’innovazione sta portando nuovi modelli predittivi di analisi e protezione, come anche nuove soluzioni per intervenire a livello di Cyber Security e proteggere le realtà aziendali ed istituzioni da danni ingenti.

6) Crowdsourcing

Waze ed anche Github sono ottimi esempi in cui la conoscenza dei propri utenti è messa a fattor comune per la condivisione di informazioni ed esperienza. I nuovi servizi vengono arricchiti di informazioni dagli stessi utenti, oramai prosumer, anche attraverso nuovi modelli di coinvolgimento come la gamefication.

La rivoluzione della Service Economy è in atto, le grandi realtà e startup si stanno muovendo su un proprio percorso, ma c’è ancora molto da fare. Al contrario dei tradizionali prodotti, i servizi sono co-progettati insieme ai clienti, per rispondere in modo quanto più immediato alle loro preferenze e vengono continuamente modificati dal momento del loro rilascio proprio per rispondere alle continue necessità di cambiamento. Proprio qui è necessario investire, il valore dei servizi deriva proprio dallo stretto legame e dall’interazione con il cliente, in cui non è il prodotto che conta, ma creare una migliore esperienza di utilizzo del servizio stesso.

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