La Legge di bilancio 2019 introduce importanti misure e sgravi fiscali per gli investitori in innovazione digitale e startup.
Le misure introdotte dalla manovra finanziaria per il 2019 rappresentano un significativo passo avanti per il mondo delle tecnologie digitali e per chiunque voglia investire in startup.
Quali sono dunque le misure adottate per le startup italiane e per le società che investono in innovazione?
“La legge di bilancio 2019 prevede importanti misure finalizzate a dare una spinta significativa agli investimenti in startup, incrementando i benefici fiscali per gli investitori e ampliando il panel di soggetti che investono in innovazione” – ci spiega Luca Rossi, avvocato e mentor di Skillforequity.
Nel dettaglio con la Legge di Bilancio 2019:
- Tutti coloro che investiranno in startup avranno una detrazione fiscale fino al 40%. Ciò sarà possibile grazie a un fondo apposito, atto a mobilitare 1 miliardo di euro di investimenti.
- 100 milioni del fondo saranno gestiti direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che si occuperà di investirli in altri fondi per le startup con l’obiettivo di creare uno strumento di investimento unico in innovazione e startup.
Come avverrà? Il 15% sarà ottenuto dalle risorse dei dividendi che provengono dalle partecipate statali in venture capital (si intende l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo), e il 3,5% da una riformulazione dei Piani individuali di risparmio (Pir).
Altre importanti novità della legge di bilancio 2019 sono:
- La definizione del Business Angel, ruolo gestito finora in maniera informale e non codificata, con un registro apposito tenuto da Banca d’Italia. I Business angels saranno investitori privati che acquisiscono quote di startup per almeno 40mila euro in un triennio. Rientrare in questa categoria permetterà sgravi e incentivi fiscali che potrebbero agevolare un incremento di investimenti in Angel Investing e Crowdfunding.
- L’introduzione di un’agevolazione fiscale del 50% per favorire le “Exit”, ovvero la cessione del 100% del capitale sociale per le startup in Italia in fase di sviluppo, purché la società acquirente mantenga le nuove quote per almeno tre anni.
- La creazione di un fondo di 45 milioni per lo sviluppo di tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale, sia per università che per soggetti privati. Il fondo consentirà alle startup e aziende di poter avviare un’innovazione tecnologica e una digitalizzazione dell’azienda.
“Le misure approvate incentivano gli investimenti in startup, in quanto estendono il panel di soggetti che possono investire in innovazione, ma il vero impatto per le startup – dichiara per concludere Luca Rossi – sta nell’obbligo per gli investitori istituzionali di investire nelle startup e di supportarle, non più solo in alcune fasi, specialmente quelle avanzate, ma in tutte le loro fasi di vita, dalla fase primordiale (pre-seed) a quella imprenditoriale (dalla fase early stage fino allo scale up)“.
Grazie a questa manovra dunque potrebbe arrivare una boccata d’aria per il mercato degli investimenti, alleggerito e agevolato. In questo modo l’Italia potrebbe raggiungere livelli più alti di crescita in innovazione e tecnologia, al passo con gli altri paesi europei.
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