Vogliamo creare una startup di successo?
Allora dobbiamo prima di tutto trovare un’idea di business che sia vincente. Come presentarla nel migliore dei modi? Oggi approfondiremo cos’è un Pitch e quali sono i principi chiave per renderlo efficace.
Che cos’è il Pitch? Pitch è la diminuzione della parola inglese “elevator pitch” che vuol dire “lancio sull’ascensore”. Nell’ottica delle prassi utilizzate nella Silicon Valley, l’elevator pitch è una breve presentazione di un’idea di business, che dura circa 30 secondi, durante la quale un aspirante startupper ha la possibilità di esporre la propria idea ad un un investitore.
Alla base della presentazione vi è un documento che viene stilato con l’obiettivo di formalizzare con chiarezza l’idea imprenditoriale per favorire una migliore comunicazione con i diversi interlocutori.
Prima di vedere in dettaglio la struttura di un pitch, andiamo a definire quali sono le regole per crearlo in maniere efficace:
- Sintetizzare in modo chiaro e conciso l’iniziativa: spesso il tempo che si ha a disposizione è minore di quello che si era precedentemente pianificato;
- Fornire risposte a diversi interlocutori: è importante diversificarlo così che possa fornire risposte precise e mirate;
- Strutturare la comunicazione secondo logica modulare: può variare in base al tempo e all’interlocutore;
- Includere in modo “MECE” (mutually exclusive collectively exhaustive) i punti chiave: ovvero deve contenere tutti quelli che sono gli elementi chiave della vostra iniziativa.
Alla base della realizzazione di un pitch deve esserci la capacità di sintetizzare i concetti chiave così da poterli adattare in maniera modulare in base alle occasioni d’uso e agli interlocutori. Questo ci permette di comunicare velocemente la nostra value proposition, enfatizzando il valore della posta in gioco per l’interlocutore e agganciandolo successivamente tramite una call-to-action con l’obiettivo di proseguire i contatti con l’interlocutore magari tramite un meeting di approfondimento.
Costruire un pitch è come costruire una storia, serve strutturare un solido inizio, un corpo e una fine (call to action) della comunicazione. La storia va ovviamente personalizzata a seconda del tipo di interlocutore, tarando il messaggio anche in base alle occasioni in cui ci si presenta. Banco di prova importante è la partecipazione ad eventi e contest, che prevedono delle sessioni di pitch competition nei quali ci si ritrova a presentare la propria idea davanti a stakeholders del calibro di Business Angel o Ventur Capital che valutano e premiano idee di business o startup avviate per farle emergere sul mercato. La struttura modulare della comunicazione nella realizzazione di un buon pitch ci permette di declinare la value proposition in base all’interlocutore, di definire il bisogno a cui si vuole rispondere e come affrontare il mercato che accoglierà il nostro prodotto/servizio. Spesso l’interlocutore non è preparato tecnicamente quindi farà fatica ad entrare nel merito degli aspetti tecnici. Una buona comunicazione dovrà essere impostata in ottica MECE (mutually exclusive collectively exhaustive) ovvero che approfondisce tutti i fenomeni in modo strutturato e soprattutto completamente esaustivo, fornendo tutti i dettagli che servono.
Nel secondo articolo vi sveleremo come mettere in connessione questi elementi per raccontare una storia efficace ed affascinante: quella della vostra idea imprenditoriale!