L’ecosistema italiano sebbene abbia tante potenzialità da esprimere in tema food, al momento si è focalizzato su quattro direttrici di innovazione: l I-Plan (servizi di booking con esempi come MiSiedo), l’I-Share (con il fenomeno del social eating di Gnammo ad esempio), I-Cook (come Fanceat che consegna a casa ricette ed ingredienti per replicare piatti di grandi chef), I-Buy con i classici e-commerce, come Tannico.
In parallelo si è assistito allo sviluppo del ricco e popolato mondo del delivery, da Cortilia a Supermercato24 ed altri nomi noti. Gli investimenti che fino al 2015 si erano assestati sui 170 milioni di euro sono in realtà in continua crescita e le exit non sono mancate, PizzaBo a Rocket Internet per citarne una da ben 55 milioni. A giugno è poi toccato a Clicca e Mangia e Deliverex acquistate da Just Eat, il leader di mercato del settore.
Il tutto per un valore di mercato mercato della consegna di cibo a domicilio intorno ai 400 milioni di euro in Italia (fonte Sole24Ore). Anche se volendo allargare lo sguardo è tutto il comparto “food technology” a far ipotizzare scenari interessanti. A livello globale il trend è confermato dai numeri diffusi recentemente da CBInsights: le startup foodtech hanno raccolto oltre cinque miliardi di dollari su 275 deal.
Non è un caso dunque che oltre al food delivery nuovi trend stiano emergendo. In particolare si stanno affacciando all’estero nuovi modelli che puntano ad una ulteriore integrazione verticale aggiungendo anche la produzione dei cibi stessi. A fare da apripista, in una delle possibili applicazioni di questo scenario evolutivo è la città di Londra.
Si chiama Food Ink ed è l’unico posto al mondo in cui si può pranzare e cenare mangiando cibo stampato in 3D. Il cibo viene preparato da chef-tech specializzati realizzeranno le loro ricette al momento lavorando sulle macchine. Coltelli, forchette e tutto il necessario, sono anche questi stampati in 3D e potranno quindi variare di cena in cena, garantendo experience sempre diverse e potranno essere disegnati da artisti in occasioni speciali.
Il ristorante inaugura i suoi locali in una tre giorni in corso il 25-26-27 luglio all’indirizzo Dray Walk in Storeditch nel cuore del distretto creative e hi-tech di Londra.
Per l’inaugurazione sono state pensate numerose esperienze virtuali: proiezioni wall-to-wall, musica AI-composed che possibile comporre sul posto in tempo reale. Il tutto creerà un environment immersivo di tecnologia, design e food.
Le stampanti sono tutte realizzate da 3D by Flow, una startup che ha iniziato ad operare nel 2014 creando Focus, la prima stampante 3D multi-material.
Grazie a questa caratteristica si può stampare con 20 materiali differenti che è possibile “trasformare” in materiale edibile e quindi in veri e propri piatti gourmet.
I piatti sono creati grazie ad una tecnica a layer, ovvero strato dopo strato. È possibile seguire l’evento di inaugurazione anche in streaming sul sito Food Ink. Il piano dell’azienda è quello di espandere i propri ristorante da Londra in altre città, in primis Berlino, Dubai, Seoul, New York. In Italia le prime tappe saranno Roma e Torino.
Gli Inglesi hanno davvero qualcosa da insegnarci in fatto di cibo e innovazione? C’è da scommettere in ogni caso che non tarderanno ad arrivare anche i competitor 100% Made-In-Italy.
